Rinascimento tedesco-inglese
In Germania, alla fine del XV secolo, il costume, in generale, conserva ancora i caratteri tipici dello stile gotico, con l'apparizione di qualche elemento diffuso dal gusto italiano. In seguito, però, si delineeranno nel costume tedesco nuove tendenze che porteranno a dare alla persona un aspetto pomposo e imponente.

Nella moda tedesca si trovano maggiormente accentuati i contrasti di colore, favoriti dalla predilezione dei tagli praticati nei tessuti, dai quali si intravedeva la fodera degli abiti. A proposito dell'origine di questa moda, si narra un episodio avvenuto nel 1477, secondo il quale gli Svizzeri - poiché questa tendenza è a loro attribuita - che avevano sconfitto Nancy Carlo il Temerario, si impadronirono delle tende di seta del duca di Borgogna e, ridotte in brandelli, accomodarono con esse, alla meglio, i loro vestiti logorati, ottenendo un effetto assai bizzarro, per altro accolto entusiasticamente dai loro compagni. Questa moda si diffuse poi notevolmente tra i lanzichenecchi, che la esagerarono al punto da ridurre le proprie vesti in uno stato veramente grottesco.
Attraverso queste stravaganti fantasie, si finì col rendere la superficie degli abiti simile a un setaccio, praticandovi tanti tagli quanti essa stessa ne consentiva. Di tendenza tedesca erano pure le calzature a estremità anteriori larghe, con tomaia ridotta che copriva soltanto in parte le dita e il calcagno, chiamate «a becco d'anitra», e quelle particolari calzature dalla cui forma derivò la denominazione di «zampa d'orso».
L'indumento maschile più caratteristico era un'ampia casacca chiamata schaube. È da attribuire pure alla moda alemanna, che troverà grande seguito nel resto dell'Europa e soprattutto presso la corte inglese ai tempi di Enrico VIII, l'apparizione delle maniche e dei calzoni a palloncino con fenditure, e l'assurda e antiestetica braghetta anteriore. I calzoni erano solitamente formati con strisce di tessuto accostate, che imprimevano la forma a palloncino a una quantità considerevole di stoffa leggera che, in parte, usciva dalle fessure. Il costume maschile accentuava perciò lo sviluppo orizzontale della figura, i copricapi erano piatti, ornati di piume di struzzo.
Le donne tedesche, nei primi anni del secolo, appaiono con abiti ad ampia scollatura, che sul davanti poteva essere coperta in parte da una pettorina ricamata. Una piccola pellegrina, koller, serviva per ripararsi dal freddo. Gli abiti si fecero poi accollati e attorno al collo apparve anche la camicia. Le maniche avevano sbuffi a vari piani circolari. La schaube, di varia lunghezza, con grandi risvolti, di solito foderata di pelliccia. Aveva talvolta soltanto le aperture per il passaggio delle braccia, e in tal caso assomigliava a un mantello. Oppure era dotata di particolarissime maniche dall'aspetto di larghe falde pendenti, provviste di più aperture disposte a intervalli nella lunghezza, allo scopo di introdurvi le braccia: secondo l'apertura prescelta potevano essere lasciate cadere lungo i fianchi, o assumere una forma di maniche normali, oppure a palloncino.