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La poesia della moda: gli abiti da ballo nell'Ottocento

Il corriere delle Dame del 1844 definisce il periodo come “la poesia della moda”: i balli erano il momento più atteso della vita mondana e per l’occasione venivano confezionati abiti ad hoc, eleganti e fastosi. Essi venivano confezionati con tessuti differenti, come il velluto e il raso, nonostante si usassero maggiormente stoffe leggere come il taffetà e il damasco guarnite da fiori, naturali o artificiali, e ornate con pizzo, nastri e pietre preziose.

Ogni abito aveva una sua struttura standard:

la parte superiore comprendeva il Corsetto dalla forma elegante, rinforzato con stecche e cordoni per l’allacciatura sul retro e con una scollatura a cuore davanti.


La parte inferiore si caratterizzava per un’ampia gonna che non doveva toccare il pavimento. Era composta da balze, da un singolo strato oppure da più gonne


sovrapposte, a volte aperte davanti (dette “a sipario”). Inoltre, per incentivare l’ampiezza, si usava la sottogonna in crinolino. Vi era poi la sottana, proporzionata all’altezza della persona, che doveva lasciar intravedere la punta delle scarpe da ballo. Per quanto riguarda i colori, si prediligevano nuance tenue e colori scuri come il blu, l’amaranto, il verde e il bordeaux. Contattaci, per scoprire come questi abiti possano diventare realtà!

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